Testamento (memoriale) legati e volontà testamentarie di Paola Germano vedova Marochetti di Biella. Erede universale il Santuario
Testamento con il quale Eurosia Golzio vedova Monti legò al Santuario i mobili arredanti il suo alloggio a Torino
Testamento del Canonico Danese Giovanni di Biella in cui legò al Santuario trenta ducatoni per la formazione di un calice d'argento con l'arma gentilizia della famiglia
Testamento del Canonico Francesco Clerico in cui istituì suoi eredi del mulino del Bardone il Capitolo di Biella S. Stefano con l'obbligo d'una Messa cantata annuale ed altre lette
Testamento del Canonico Pietro Francesco Pasteris in cui dispone che in caso il suo erede venga a morire senza figli maschi l'eredità venga devoluta alla Collegiata di S. Stefano e l'altra metà al Santuario
Testamento del Capitano Antonio Cortella, erede particolare la Parrocchia di Lessona con pesi ed obblighi che se non vengono adempiti entro cinque anni l'eredità passa al Santuario
Testamento del Chierico Giò Besio da Camerano, procuratore del Santuario. Erede i figli di Gerolamo Berruti
Testamento del Conte Agostino Berzetti da Buronzo in cui legò al Santuario doppie trecento, con obbligo di una Messa perpetua
Testamento del Conte Carlo F. Ravetti di Quassolo in cui legò al Santuario una somma annua per Messa da dirsi ogni giorno, ed altri documenti inerenti
Testamento del Conte Ugo Sforza Avogadro dei Signori di Zubiena in cui legò al Santuario con obbligo d'una messa perpetua ogni sabato
Testamento del Conte di Castelletto Giò Battista di Miglietto, ducato del Monferrato diocesi di Pavia
Testamento del Regis Giuseppe di Biella. Erede universale il Santuario la di cui accettazione le venne negata con regio decreto 11/7/1852
Testamento del Sacerdote Don Martino Gambarova da Biella in cui legò al Santuario alcuni beni, con obbligo d'una Messa annuale perpetua
Testamento del Signor Don Carlo Giuseppe Maria Serena in cui istituì il Santuario di Oropa erede della sua sostanza
Testamento del Signor Michele Rocati di Torino, erede universale il Santuario con obbligo in perpetuo di un Pater ed Ave dopo le orazioni che si fanno nella Santa Cappella
Testamento del Signor Negro Tomaso da Vestignè in cui istituì il Santuario erede di tutta la sua sostanza
Testamento del Signor Vittorio Agostino Ripa Vescovo di Vercelli in cui istituì quale suo erede universale il Santuario d'Oropa
Testamento del causidico Giò Battista Burlazio in cui istituì erede universale il Santuario con obbligo. Decreto di Maria Giovanna di concessione a Marco Demarchi
Testamento del notaio Giò Antonio Del Pozzo da Candelo in cui legò al Santuario parte di una casa, mediante Messe annue per 10 anni
Testamento dell'Avvocato Giacomo Vietto da Torino in cui istituì solo erede Gaspare Vietto ed in mancanza della linea diretta per un sesto il Santuario
Testamento dell'Avvocato Pietro Agostino Avogadro di Quaregna in cui legò al Santuario un carico di vino bianco per le Messe
Testamento dell'Avvocato Varelli Giò Pietro da Valperga in cui dichiarò che nel caso che il suo erede universale non adempia alle obbligazioni in esso prescritte venga sostituito con il Santuario
Testamento della Marta Barengo di Torino in cui istituì il suo erede il Santuario di quanto le apparteneva per dote con Istrumento del 7/4/1677
Testamento della Serenissima Principessa Ludovica Maria di Savoia in cui lega una somma per la continuazione di lavori inviati per volontà del marito
Testamento della citata in cui legò a favore del santuario Lire 300 con obbligo di celebrare in perpetuo tre messe lette all'anno
Testamento dello Stefano Dialey di Verres, erede della metà della sostanza il Santuario con obbligo di Messe cinquanta per una volta tanto. Allegata "Nota distinta dei beni" posseduti in vita da Stefano Filiberto Dialey (senza data)
Testamento di Antonio Canepa in cui dispone che venendo a mancare il suo erede universale Agostino Cerruti l'eredità venga devoluta al Santuario
Testamento di Bernardino Bruco di Sordevolo in cui donò al Santuario un suo credito dovuto dalla Comunità di Mortigliengo
Testamento di Carlo, Lucia Marta Avogadro in cui dopo essersi lasciati scambievolmente usufruttuari dei loro beni hanno istituito il Santuario loro erede