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Protagonisti

Sella, Vittorio

Figlio di Giuseppe Venanzio, ereditò dal padre la passione per la fotografia e dallo zio Quintino, fondatore del CAI, l'amore per la montagna. Furono questi i due temi dominanti che confluirono in una vastissima produzione fotografica della quale si conservano migliaia di lastre negative e stampe originali. Discreto cultore di pittura di paesaggio e ormai esperto alpinista, a vent'anni si accostò alla fotografia dando inizio a un'accurata opera di rilevazione fotografica dell'intero arco alpino che durò più di quindici anni. Dal 1879 le ascensioni sulle Alpi (del 1888 la prima traversata invernale del Monte Bianco in compagnia del fratello Erminio) e, dall'anno successivo, le spedizioni extra-europee furono anche campagne fotografiche di grande interesse scientifico, oltre a essere l'espressione più alta dell'arte e della tecnica del fotografo. Fu invitato dallo zio Quintino a non partecipare all'Esposizione di Biella del 1882, come pare di capire da una lettera di Quintino Sella all'ing. Braida di Torino datata 29 settembre 1882, al fine di facilitare la vittoria del concorso a Vittorio Besso, che si trovava "in condizioni finanziarie difficili". Ancora oggi essenziale punto di riferimento per società geografiche, cartografi, geologi e, naturalmente, alpinisti, le sue immagini gli valsero importanti riconoscimenti e vari premi, oltre a venire costantemente pubblicate e studiate in Italia e all'estero. I viaggi esplorativi presero il via nel 1889 e si chiusero nel 1909 portando Vittorio Sella a fotografare Caucaso, Alaska, Sikkim, Ruwenzori e Karakorum. Alcune sue spedizioni ebbero luogo al seguito del Duca degli Abruzzi, Luigi Amedeo di Savoia, altre in compagnia del fratello Erminio o del figlio Cesare, oppure con Emilio Gallo. Nel 1910 fece parte della giuria del Concorso di Fotografia Alpina Invernale indetto dalla Sezione del CAI di Biella e dal Touring Club Italiano, e negli anni immediatamente successivi diverse sue immagini furono utilizzate proprio dal TCI per illustrare la campagna contro il disboscamento e il dissesto idrogeologico del territorio italiano. Nel 1925 compì un ultimo viaggio fotografico in Marocco. All'attività fotografica Vittorio Sella affiancò l'impegno professionale prima nel lanificio di famiglia poi nell'azienda vinicola "Sella & Mosca" da lui fondata ad Alghero (Sardegna) col fratello Erminio e con il cugino Edgardo Mosca nel 1902. Fino alla fine della sua vita si dedicò alla ristampa e alla reinterpretazione dei suoi negativi per soddisfare la committenza e il suo desiderio di ottenere effetti di sempre maggior impatto estetico. Tra le mostre più recenti a lui dedicate si ricordano quella allestita presso la F.S. nel 2003 dal titolo "Vittorio Sella in Sikkim", quella al MART intitolata "Montagna: arte, scienza, mito" nel 2003-2004 e la recente "Paesaggi verticali: la fotografia di Vittorio Sella 1879-1943", ospitata dalla Galleria d'Arte Moderna di Torino.