Collezione
Collezione Bruno Blotto Baldo
Come è noto il Biellese, nel secolo scorso, forte di un benessere economico, è stato un territorio in cui si sono costituite importanti collezioni d’arte e da cui sono transitate opere di grande valore e prestigio. Collezioni d’arte antica e d’arte moderna e contemporanea hanno trovato nell’industria (laniera in particolare) e nella ricchezza da essa generata il loro principale motore, che ha portato, intorno alla metàdel Novecento, all’accumulo di veri e propri patrimoni artistici. Le collezioni presenti oggi al Museo di Biella sono testimoni di questo momento che ha segnato profondamente la storia del territorio biellese tra gli anni trenta e sessanta del Novecento, generando una vivacità culturale e sociale davvero unica, con la nascita di gallerie e sodalizi che hanno portato a Biella artisti e critici d’arte di alto livello. La riapertura al pubblico del Museo, nel 1952, riallestito secondo moderni criteri museografici grazie all’intervento di Nicola Mosso, farà da catalizzatore per numerose donazioni. La prima sarà quella di Bruno Blotto Baldo, industriale che all’epoca rivestiva anche la carica di sindaco di Biella, appassionato collezionista, che donò al Museo la celebre tela di Emilio Longoni, insieme ad altre preziose opere di Carlo Carrà, Lorenzo Delleani e Giuseppe Pellizza da Volpedo, oltre a una scultura in bronzo di Carmelo Cappello.