Ermanno Loescher, nato Friedrich Hermann (Lindenau, 1831 – Torino, 1892), è stato un editoretedesconaturalizzatoitaliano.
Nel 1861Hermann Loescher, nativo di Lipsia, rilevò una libreria a Torino. Nel 1865 ne aprì una a Firenze e, dopo il 20 settembre 1870, anche nella nuova capitale italiana, Roma. L'attività editoriale, iniziata nel 1867[1], fu per diversi anni collaterale rispetto al commercio di libri.
Dopo la morte di Loescher (1892), l'attività torinese venne proseguita dalla vedova; la sede fiorentina fu ceduta al tedesco Bernhard Seeber e la libreria romana venne rilevata da Max Bretschneider e Walter Regenberg[2]. Dall'operazione nacque la casa editrice «Ermanno Loescher & Co.». La direzione di Max Bretschneider preservò le caratteristiche editoriali, l'impronta e lo spirito impressi da Loescher.
Dagli anni successivi al 1911 i libri pubblicati dall'ex filiale romana vengono impressi con la dicitura «P. Maglione & C. Strini, Successori di Loescher & C.». Invece a Torino la libreria editrice passò alla vedova dell'editore, Sofia Rauchenegger, poi a Giovanni Chiantore, che cambiò la ragione sociale con il proprio nome.
L'azienda fu acquistata nel 1940 da Giuseppe Pavia (1901-1971), che la diresse con il figlio Maurizio[3]. A quel tempo erano in vigore in Italia le leggi razziali fasciste. Siccome la famiglia Pavia era di religione ebraica, fu costretta ad affidarsi a prestanome.
Nel 1952 i proprietari ripristinarono il nome originario della casa editrice, dapprima modificando "Giovanni Chiantore" in "Loescher-Chiantore", poi sostituendolo con "Casa Editrice Loescher"[4].
Nel 1989 la casa editrice Zanichelli acquistò la totalità delle azioni Loescher dalla famiglia di Maurizio Pavia[5].
Nel 2013 acquisì il catalogo della Casa Editrice D'Anna, diventato così un marchio dell'editore torinese.
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