Ente
Ecomuseo del Biellese
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- Storia istituzionale
- La Rete Museale Biellese è un progetto territoriale che si rinnova ogni anno dal 2012, intrecciando gradualmente un nuovo tessuto di relazioni tra molti attori culturali, pubblici e privati, e favorendo la condivisione di risorse per la valorizzazione dei patrimoni degli ecomusei, dei musei, dei castelli, dei palazzi, delle aree naturalistiche e di altri siti d’interesse del territorio biellese.
Dal 2012 al 2021 la Rete ha coinvolto 46 differenti realtà museali situate in 32 comuni, selezionando 222 operatori appositamente formati e remunerati per affiancare i gestori dei siti e garantirne un’apertura costante nel periodo estivo.
Nei primi 10 anni, i siti della rete hanno registrato 144.142 visitatori. Il progetto è proposto e coordinato dall’Ecomuseo Valle Elvo e Serra in collaborazione con l’Ecomuseo del Biellese, di cui è parte.
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L’Ecomuseo del Biellese è un sistema ecomuseale che interessa un’ampia parte del Biellese coinvolgendo cellule ecomuseali, istituzioni culturali, enti locali. La sua articolazione rispecchia la complessità del territorio di riferimento e la sua storia, le sue tradizioni, le sue trasformazioni.
Promosso nel 1996 dalla Provincia di Biella, ha ottenuto nel 2000 il riconoscimento della Regione Piemonte ai sensi della Legge Regionale n° 31 del 14 marzo 1995 entrando tra gli Ecomusei piemontesi, che attualmente contano venticinque realtà in tutta la regione. Nel 2009 è stato tra i soci fondatori della Rete degli Ecomusei Piemontesi.
L’Ecomuseo è un progetto rivolto in primo luogo agli abitanti con i quali conduce un percorso di riappropriazione dell’identità storica e culturale, volto ad identificare nuovi processi di sviluppo per il territorio.
L’Ecomuseo del Biellese si compone di 15 cellule e numerose istituzioni culturali locali.
Le cellule, giacimenti di esperienze storiche, operano come cantieri e laboratori di conservazione di patrimoni documentari, reperti, pratiche tecniche e modelli socio-culturali a rischio e si integrano nell’Ecomuseo reinterpretando e attualizzando la tradizione. Collezioni di utensili e attrezzature trovano spazio all’interno di edifici di grande suggestione evocativa; itinerari tematici segnalati conducono alla scoperta di luoghi rappresentativi delle comunità e restituiscono il ciclo di vita e di lavorazione dei prodotti della terra e dell’industria.
Le istituzioni culturali partecipano a questo progetto mettendo a disposizione i propri patrimoni documentari, preziosi giacimenti di informazioni, e le proprie competenze.
Le attività didattiche, le manifestazioni, le visite guidate, le ricerche, le collezioni, gli archivi e le fotografie, gli ambienti naturali e quelli costruiti rappresentano tanti strumenti differenti per avvicinarsi all’Ecomuseo e comprendere memorie e pratiche che, pur essendo patrimonio di piccole comunità, hanno permesso al Biellese di convergere verso uno sviluppo omogeneo.
Le 15 cellule sono:
• Ecomuseo della Vitivinicoltura – Candelo
• Ecomuseo del Cossatese e delle Baragge – Cossato
• Casa Museo dell’Alta Valle del Cervo – Rosazza
• Ecomuseo della Terracotta – Ronco Biellese
• Fabbrica della Ruota – Pray
• Museo Laboratorio del Mortigliengo – Mezzana Mortigliengo
• Ex Mulino Susta – Soprana
• Ecomuseo della Civiltà Montanara – Bagneri, Muzzano
• Ecomuseo della Tradizione Costruttiva – Trappa, Sordevolo
• Museo dell’Oro e della Bessa – Vermogno, Zubiena
• Ecomuseo della Lavorazione del Ferro – Fucina Morino, Mongrando
• Ecomuseo della Lavorazione del Ferro – ex Officine Rubino, Netro
• Cittadellarte Fondazione Pistoletto – Biella
• Oasi Zegna – Trivero
• Museo Laboratorio dell’Oro e della Pietra – Salussola