Figlio di Domizio Ranzani e di Maria Cerri, si diploma come perito tecnico industriale. Il 15 ottobre 1962 è assunto presso il tappetificio SAMIT di Borgosesia, presso cui riveste diverse cariche, tra cui direttore tecnico, direttore di produzione e dal novembre 1977 responsabile del Centro Studi e Ricerche Qualità. Negli anni successivi svolge la professione di docente di Tecnologia tessile all’Istituto tecnico di Borgosesia. Chiusa l’esperienza presso la SAMIT, dai primi anni Ottanta gestisce con la moglie Giuseppina Cannavò il negozio di arredamento d’interni “Agorà” a Borgosesia, in via Vittorio Veneto n. 108. Con Giuseppina ha una figlia, Cinzia.
Alpino, iscritto all’ANA Associazione Nazionale Alpini nel 1972, consigliere della sezione Valsesiana e socio del gruppo di Agnona.
Nel 1985 è consulente del Consorzio del Cusio per la Formazione Professionale, per cui lavora presso il Centro di Formazione Professionale di Germagno offrendo corsi di telaio manuale.
Noto per essere stato coordinatore di alcuni centri ricreativi e culturali della Valsesia, dal 2009 fino alla scomparsa è presidente del Coordinamento provinciale di Vercelli dell’ANCESCAO (Associazione nazionale centri sociali, comitati anziani e orti).
«Non c'è stato solo il lavoro a occupare la vita di Ranzani, ma molteplici interessi condivisi con la famiglia: «Amava leggere, soprattutto libri storici – lo ricorda la figlia Cinzia - :gli interessava conoscere la storia e comprendere tutto ciò che il passato aveva da insegnare e tramandare. Aveva anche scritto parecchio materiale sui reduci di guerra, realizzando dei “quaderni” da donare alle famiglie affinché i ricordi non venissero persi, ma restassero per sempre indelebili». La prima pubblicazione di Ranzani risale al 2008: “Il restauro del parco della Rimembranze di Vignale Monferrato”, un volume che lo aveva impegnato in due anni di ricerche. E testi ne aveva scritti anche in merito ai Centro incontro, in particolare su quello di Borgosesia: è del 2010 la pubblicazione dedicata al “Centro incontro ricreativo e culturale fratelli Allegra” che proprio in quel periodo entrava nell'attuale sede di via Marconi» (da “Notizia Oggi”, 2 marzo 2015)
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