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Documento
Lettera di Giovanni Canepa di Bioglio circa la possibilità di un eventuale affido di un esposto
Data: 17 marzo 1853
Data topica Bioglio
Il mittente si rivolgeva agli amministratori dell'istituto per ottenere aiuto per superare una situazione dolorosa quanti incresciosa, premettendo che, in quattordici anni di matrimonio, aveva avuto una sola figlia e che detta figlia era morta all'età di nove anni. Era abbastanza certo che non avrebbe più avuto figli sui, e tale stato delle cose l'aveva indotto a cercare di farsi affidare un'esposta e, in particolare, chiese di poter avere dai coniugi Delpiano di Zumaglia quella a loro affidata. Giovanni ed Emilia Delpiano accettarono di buon grado. La bambina, però, fu consegnata sofferente. Era dolorante "al anguinaia destra" e fu guarita. E i Delpiano "prettendevano di detta fanciulla formarne un ozetto di negozio come si usa nella Turchia". Il Canepa non aveva voluto quel tipo di contratto e i Delpiano erano arrivati a Bioglio per rapire la bambina, cosa che fecero il 15 marzo. Il Canepa voleva la bambina e dichiarò che era pronto a considerarla in tutto e per tutto sua figlia legittima assegnandole una dote di 400 lire in caso di matrimonio o un usufrutto da nubile non inferiore al controvalore di 800 lire, purchè lo si aiutasse a recuperarla.
Vedi OdE 79 e OdE 191
Vedi OdE 79 e OdE 191