Inventario
Documento
Passaggio di proprietà degli immobili a favore del Santuario di Oropa e inventario dei beni caduti nell'eredità della defunta Isabella Savio Salino
Data: 1945 - 1964
La donna, sepolta ad Oropa il 9 gennaio 1945, aveva lasciato al santuario, oltre a denaro e titoli di rendita, un fabbricato civile composto da 17 vani sito in Cavaglià (via Giuseppe Salino 1) e una cascina denominata Scapa o Scappa con stalla e 41 giornate di terreno, cioè terre dislocate nei comuni limitrofi (Salussola, Santhià, ecc.). Al momento dell'esecuzione testamentaria, il marito della Savio Salino, Paolo Unia, era vivente. L'unico altro erede designato dalla defunta era il figlio Francesco Emiliano (già messo comunale di Cavaglià) a cui fu destinato un terreno in regione Roncale in Cavaglià.
Carteggio relativo al passaggio di proprietà degli immobili a favore del Santuario di Oropa (con l'interessamento dei ministri Pella e Scelba, della Prefettura di Vercelli, ecc.), inventario dei beni caduti nell'eredità compilato dal notaio avv. Alfonso Tua (23-31 gennaio 1945) con riferimenti alla perizia giurata del geom. Ermanno Zorio e del geom. Candido Porta di Biella. Allegata copia del testamento olografo della Savio Salino (datato 20 dicembre 1937). Molto del carteggio si riferisce alle pratiche per l'autorizzazione all'accettazione del legato (tra i corrispondenti si trovano anche don Garbaccio, vicario di Cavaglià, e la contessa Alfonsina Olivieri di Vernier di Galleani d'Agliano). Riferimenti anche al negoziante Carlo Perotto
acquisitore di alcuni immobili ex Savio Salino a lui ceduti dal Santuario di Oropa. Per la gestione della massa
ereditaria è prodotto e conservato carteggio relativo ai rapporti con gli affittuari di alcuni dei beni ex Savio
Salino