Inventario
Oggetto
Salvador Dalì - S. Giorgio e il drago
Data: 1950 - post - 1975 - ante
analisi stilistica
Indicazioni sul soggetto
Al centro cavaliere che trafigge un drago con una lancia. Sullo sfondo paesaggio roccioso e due figure maschili.
A partire dagli anni Cinquanta la pittura di Dal“ registra il ritorno ad iconografie tradizionali e l'abbandono della pratica della deformazione allucinatoria della figura umana, degli oggetti e dei paesaggi che era stata tipica del periodo precedente. Con un'affermazione che doveva risultare scandalosa per l'ortodossia surrealista di Breton, l'artista catalano si proclamava fedele all'obiettivo di esprimere il suo misticismo disegnando con tecnica virtuosistica. L'ideale cavalleresco caro al pittore si incarna qui nella figura di un San Giorgio - forse da porsi in relazione con la figura femminile di un altro disegno del museo (Inv. n. 1665) - colto nell'atto di trafiggere un drago a due teste. Le spire del mostro sono rese sulla carta con un dinamismo di tragitti, macchie e filamenti che consente di accostare questa china alle contemporanee ricerche segniche di pittori di area informale influenzati dalla grafia orientale quali Georges Mathieu.