Inventario
Oggetto
Produzione Italia settentrionale - Finta tappezzeria a disegni geometrici
Data: 1280 - 1290
analisi stilistica
Indicazioni sul soggetto
Disegno a grata mistilinea grigia, inframmezzata da fiori in forma di croce, su fondo blu a fiorellini bianchi, imitante una tappezzeria.
Questi frammenti furono rinvenuti su una parete interna al primo piano della cosiddetta "casa Masserano" a Biella Piazzo, durante i lavori di ristrutturazione ad uso abitativo dell'edificio (legge 5/8/1978,n.457, programma regionale di ristrutturazione dei centri storici, delibera C.R. n.439, primo progetto biennale d'intervento C.R. 1332 del 20/2/1979), diretti dagli architetti Mauro Vercellotti e Pietro Foddanu. Ne fu segnalato ufficialmente il rinvenimento dal Vercellotti con lettera alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte datata 10 marzo 1980 e la Soprintendenza ne curò successivamente lo strappo (lettera del Soprintendente reggente G.Romano, 5 giugno 1980) e il restauro nel suo laboratorio (operatore Mario Baiocco, 1984-85). Furono restituiti al Comune di Biella e depositati nel Museo Civico, considerato "sede più opportuna per la conservazione ed esposizione delle testimonianze figurative gotiche" in oggetto (Torino, Archivio dell Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte, Lettera della Soprintendente Alessandra Pinto all'Assessore alla Cultura del Comune di Biella, in data 21 mazo 1988) e consegnati il 26 aprile 1988 (idem, in data 22 aprile 1988). Purtroppo non esiste una relazione ufficiale che indichi lo stato degli affreschi al ritrovamento, né una relazione di restauro. Nell'Archivio fotografico della Soprintendenza suddetta sono conservate tuttavia una fotografia di un frammento d'affresco, dai contorni irregolari, ancora su parete (ca cm. 130x100), una fotografia di una parete scialbata e coperta di disegni (ma non è indicato a che cosa corrispondeva) e le fotografie degli affreschi appena strappati e in due successive fasi di restauro. La parte più antica di "Casa Masserano", nota anche come "casa su travi di legno", risale probabilmente al XIII secolo, ed è uno dei rari esempi di questo tipo di casa urbana medievale sopravvissuti in Italia. I frammenti di affresco lasciano immaginare una decorazione a grata di lobi curvilinei e nodi a cuore che racchiudono un fondo blu a fiorellini bianchi e isolano, fra l'una e l'altra maglia, un fiore in forma di croce. Esempi analoghi, di XIII secolo, in case di abitazione cittadine, sono segnalati nel Trevigiano, assai meglio conservati. Tuttavia, l'esempio più vicino geograficamente - e culturalmente - è l'affresco del soffitto dell'aula maggiore del Castello di Angera, risalente alla fine del XIII secolo. Qui ritroviamo infatti l'intreccio che isola spazi a fiorellini bianchi e l'effetto a quadrifoglio in forma di croce tra una maglia e l'altra della grata. Questo tipo di decorazione, del resto, ricorre negli abiti e nei tendaggi in numerosi esempi di miniatura, di oreficeria e di intaglio nella seconda metà e verso la fine del XIII secolo in area alpina e subalpina (ad esempio nel Dossale di Villeneuve e nel Dossale di Carema, Torino, Museo Civico, ca.1290-1300). Analogamente, il motivo a fogliami del fregio si ritrova simile nelle decorazioni della campata dei Radicati nel chiostro di Santa Maria di Vezzolano e nel fregio dell'antico palazzo comunale di Savigliano, databili al penultimo decennio del XIII secolo. A quegli stessi anni 1280-1290 potrebbero risalire anche i frammenti biellesi.