Inventario
Oggetto
Tommaso Cagnola - Madonna Annunciata e San Gabriele Arcangelo
Data: 1480 ca. - 1490 ca.
analisi stilistica
Indicazioni sul soggetto
Annunciazione, a sinistra l'Angelo annunciante e, a destra, Maria Vergine
Ricordato nel 1981 da G. C. Sciolla tra le opere del Museo Civico di Biella, l' affresco dell' Annunciazione era già stato segnalato dal Torrione proprio in occasione della sua donazione al Museo, avvenuta nel gennaio del 1963. Collocato originariamente sul portale gotico della casa di Elvino Barchietto a Sostegno, approdava nel febbraio del 1963 tra le raccolte civiche su iniziativa dell' ingegnere Fiorenzo Campigli. Dietro suo acquisto, era stato fatto strappare il 22 luglio 1961 e restaurare, visto il cattivo stato di conservazione, da Guido Fiume con la collaborazione e l'intervento dell'allora Soprintendente alle Gallerie Noemi Gabrielli, di Alessandro Baronio, Ispettore ai Monumenti, del sindaco e del parroco di Sostegno (Autorizzazione, 1963). Documento figurativo di rilievo, veniva così a testimoniare all'interno del Museo la presenza in area biellese a fine Quattrocento di pittori novaresi di cultura tardo - gotica. E' generalmente accettata, infatti, l'attribuzione già avanzata dal Torrione al novarese Tommaso Cagnola, detto "de Corzario", con datazione agli ultimi decenni del Quattrocento. Stringenti raffronti sono stati evidenziati con il gigantesco S. Cristoforo, un tempo affrescato sulla parete esterna della sconsacrata chiesa di S. Quirico, sempre a Sostegno, firmato dal Cagnola e datato 1481, anno che veniva proposto dal Torrione anche per l' Annunciazione. Nondimeno, evidenti sono i legami con gli affreschi alla Madonna della Serra di Crevacuore databili a fine secolo e sempre attribuiti allo stesso pittore novarese. Fuori Biella, altre assonanze si riscontrano nella Madonna in trono della chiesa di Garbagna ( firmata e datata 1481 ), dove il ritratto del committente ricorda da vicino il profilo dell' Angelo annunciante, più raffinato e di evidente influsso milanese, e i decori vegetali stilizzati del trono ricompaiono nel leggio della Vergine. A capo di una famiglia di pittori e di una florida bottega, il Cagnola al pari di Daniele De Bosis risulta attivo protagonista in area biellese tra Quattrocento e inizio Cinquecento. L' Annunciazione ora al Museo parrebbe collocarsi attorno allo scadere del Quattrocento, forse dopo il soggiorno del pittore a Milano (1490), per una più accentuata ricerca di impostazione prospettica della scena (si vedano il leggio di scorcio, il fondo con la tendina alle spalle della Madonna, il muretto che delimita lo spazio dietro l' Angelo), probabile sintomo di una più sensibile volontà di aggiornamento, in sintonia con la cultura figurativa milanese.