Inventario
Oggetto
Scultore lombardo-piemontese - fregio vegetale
Data: 1100 - 1299
analisi stilistica
Indicazioni sul soggetto
la superficie scolpita presenta tralci curvilinei terminanti in mezze foglie contrapposte con profilo a festone; all'innesto delle foglie, un bocciolo.
I due frammenti, rinvenuti sul luogo del vecchio Santo Stefano di Biella demolito nel 1872, furono donati da Quintino Sella al Museo della Scuola di disegno, poi Istituto Professionale già nel Chiostro di San Sebastiano e segnalati con piccola fotografia dal Roccavilla nel 1905. Passarono nel 1932 nella nuova sede del Museo Civico e furono sistemati nel giardino, dove si trovano tuttora, muniti di targa con la scritta "Duomo Antico Biella. Dono Quintino Sella"; uno porta ancora il n.26. Appartenevano forse all'archivolto della porta d'ingresso della chiesa plebana di Santo Stefano, del cui aspetto e delle cui dimensioni non esiste tuttavia alcuna testimonianza. La fotografia della facciata di poco anteriore alla demolizione presenta un portale tardo, ma in origine l'ingresso era protetto da un "portico", termine con cui potrebbe anche essere indicato un protiro dotato di archivolto. I due frammenti, indicati genericamente come romanici e risalenti al XII secolo dal Lebole, per il motivo a volute e foglie rincorrentisi paiono corrispondere meglio, per la scioltezza del disegno e la tipologia delle foglie e del ramo, al gusto più naturalistico del XIII secolo. Lo potrebbe suggerire un confronto con i frammenti di dipinti provenienti da "casa Masserano", o con il disegno del tessuto dell'abito dell'Angelo Annunziante nel Sacello di Oropa, esempi entrambi di XIII secolo.