Inventario
Oggetto
Plasticatore biellese (?) - Finestra monofora
Data: 1460 - 1480
analisi stilistica
Indicazioni sul soggetto
Serie di formelle decorative con soggetti diversi. Angioli oranti, fogliame e frutti di quercia e di vite, "damier", tortiglioni, roselline a otto petali, campanule rampicanti.
La finestra al pari degli altri cotti architettonici del Museo fa parte delle collezioni progressivamente approntate per l'Istituto Tecnico Industriale di Biella, negli anni Settanta - Ottanta dell'Ottocento, per merito precipuo di Quintino Sella. Nel caso specifico sappiamo con certezza trattarsi di una donazione del Sella e come tale la finestra risulta già murata nel 1879 nella parete del Chiostro di San Sebastiano, sede della scuola. Il luogo di origine è la casa Mazzia di Crevacuore, dove tuttora esistono in situ altre due belle finestre gemelle della nostra. Questa fu certamente montata nel 1946 nel giardino della Biblioteca, attuale passeggiata archeologica (Lettera al Sindaco di P. Torrione, 1947), secondo un disegno fedele alla sistemazione in San Sebastiano, cioè centinato, ma non corrispondente a quello originario, con il chiaro intendimento di accentuarne l'aspetto protorinascimentale in rapporto a certe soluzioni di gusto "raffaellesco" di Biella Piazzo. Si tratta in realtà di un bel campionario di terrecotte del gotico fiorito tra Ivrea e Biella, oltre che un saggio riuscito di arte decorativa dotato di una sua bibliografia specifica. Confronti soprattutto per il fogliame sono riscontrabili in molte terrecotte carpologiche di ambito regionale (comprese certe soluzioni adottate a Biella Piazzo); più organici risultano con la decorazione di Casa Stria a Ivrea.