Inventario
Oggetto
Boniforte Oldoni - San Pietro, San Lorenzo, San Giovanni, San Rocco
Data: 1550 - 1599
analisi stilistica
Indicazioni sul soggetto
Le due tavole maggiori raffigurano san Pietro e san Lorenzo, ciascuno in posizione eretta e leggermente rivolto verso il centro. Le due tavole laterali raffigurano san Giovanni Battista e san Rocco inginocchiati, anch'essi rivolti verso il centro. Lo sfondo, omogeneo in tutti gli scomparti, è composto da un tendaggio bruno-grigio ornato da racemi in origine dorati.
Come le altre opere della collezione Masserano i dipinti furono alloggiati nei locali dell'Istituto Professionale "Q. Sella" di Biella prima dell'aprile del 1921 e quindi depositati presso il Museo Civico fra il 1939 e il 1942. In un elenco delle opere provenienti dalla collezione Poma-Masserano redatto dall'avvocato Ettore Pistono nel 1942 vengono citati ai numeri 36, 37, 38 e 39 come opera di scuola vercellese del secolo XVI, ciascuno fornito di una propria cornice. L'attuale incorniciatura fu disegnata dal restauratore Onorato Pierino Verdoja, che restaurò le tavole intorno al 1949. Benché il restauro fosse stato compiuto senza autorizzazione della soprintendenza, nel gennaio del 1950 il soprintendente Aru attestava che il lavoro era stato eseguito a regola d'arte. Le tavole sono state attribuite da Romano nel 1970 a Boniforte Oldoni e accostate alla "Disputa al tempio" del Museo Civico di Torino, datata 1568, e all'"Ultima cena" della Parrocchiale di Masserano. Inspiegabilmente Sciolla nel 1980 le pubblica come opera di "Maestro Biellese 1530 ca.", considerandole un unico insieme con il polittico dell'Incoronazione della Vergine dello stesso Museo di Biella. Più recentemente Delmo Lebole (1990) ha ricordato le quattro tavole del museo come opera dello stesso "pittore di scuola vercellese della seconda metà del secolo XVI" che ha eseguito la "Madonna col Bambino tra san Lorenzo e san Sebastiano" della parrocchale di Ponderano. Significativamente la pala di Ponderano era già stata precedentemente restituita a Boniforte da M. P. Casassa. Le tavole biellesi si collocano coerentemente nella seconda fase di attività di Boniforte, così come è stata delineata dalla critica più recente e aggiornata. Il confronto con la pala di Ponderano da una parte e con la "Incoronazione della Vergine" firmata del Museo Borgogna di Vercelli dall'altra appare totalmente convincente. Fuorviante è invece l'attuale e di riproporre il modello di una delle più importanti opere pittoriche presenti a Biella nella prima metà del Cinquecento, il Polittico dell'Incoronazione della Vergine dello stesso museo, è infatti evidente nelle figure come nella scelta dello sfondo a tendaggio. Appare quindi probabile che l'aspetto originale del polittico al quale i quattro scomparti appartenevano ricalcasse il modello anche nella struttura architettonica, con le tavole maggiori a comporre il primo ordine e quelle minori a formare il secondo ordine di un trittico e con al centro una tavola principale perduta o ancora da identificare.