Inventario
Oggetto
Pier Francesco Mazzucchelli, detto Il Morazzone - Autoritratto
Data: 1600 - 1605
analisi stilistica
Indicazioni sul soggetto
Autoritratto di Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone
Fino al momento della sua donazione al Museo del Territorio Biellese, questo ritratto era noto attraverso una fotografia, poco leggibile, pubblicata nel catalogo della mostra monografica dedicata al Morazzone, tenutasi a Varese, a Villa Mirabello, nel 1962 e curata da Mina Gregori. Recentemente è stato ristudiato da Jacopo Stoppa, dopo il restauro eseguito da Carlotta Beccaria, sciogliendo qualsiasi dubbio sulla sua autografia. Scrive lo studioso: "purtroppo gli spessori materici, giocati di prima intenzione, hanno perso, nelle precedenti operazioni di fissaggio della tela sull'attuale supporto di compensato, la loro densità. Ma tarando lo sguardo sulle pieghe del colletto bianco o sulla ciocca di capelli che si stacca, tra la tempia e l'orecchio destro, o ancora sui bordi della veste (i cui profili sono stati in buona parte recuperati), si può idealmente ricostruire l'originaria freschezza esecutiva. Non si può fare a meno di notare l'occhio sinistro del Morazzone, in buona parte rifatto. Ma, a parte Pagina 4 di 6 NSC - Notizie storico-critiche questo, lo sguardo mantiene un che di magnetico. Tutto ciò nonostante la posa non ancora sicura e sfrontata come nel modello di autoritratto da cui ho iniziato l'intervento. Anche questo mi fa propendere per una data non eccessivamente inoltrata nel percorso di Mazzucchelli: intorno allo scoccare del 1600, quando cioè il pittore, nato nel 1573, era su per giù trentenne. La scritta, a quanto osserva la Beccaria, è antica, ma, probabilmente, non coeva all'esecuzione del dipinto. Dipinto che forse a un certo punto del suo percorso collezionistico è appartenuto a una serie. Nell'iscrizione - oltre alla storpiatura del nome ("MORAZONO"), di cui non mi sono note altre occorrenze - ci si premura di specificare il mestiere dell'effigiato, a riprova di una perdita di conoscenza nei confronti del personaggio". Sul retro, sul compensato, si legge: "da Fratelli Castelli - Milano / a Saverio Luigi Bracco Biella / il 28 ottobre 1926". I fratelli Castelli sono, come mi fa notare Giovanni Agosti, Carlo e Mino Castelli, restauratori, che vendono anche delle opere ad Alberto Saibene, attivi, a Milano, ancora negli anni quaranta. Saverio Luigi Bracco (Biella, 1899-14 agosto 1990) è il padre di Vittorio (Biella, 20 novembre 1926-19 gennaio 2013), donatore del dipinto.