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Oggetto
Cesare Beruto - Piano regolatore e di ampliamento diella Città di Biella
Data: 1873 - 1873
documentazione
Indicazioni sul soggetto
Il piano è accompagnato in basso a destra da una serie di notizie e dati statistici. Nel progetto sono segnalati gli insediamenti del Piano, del Piazzo e del Vernato
Firmata dall'architetto e ingegnere milanese Cesare Beruto, dal 1860 attivo come progettista presso il comune di Milano, la planimetria in questione risale ad un delicato e cruciale momento dello sviluppo della città di Biella. Momento in cui si imponevano scelte e decisioni per definire l'espansione del tessuto urbano tenendo conto del rapido incremento industriale, della nuova destinazione degli impianti monastici, delle necessità nel campo della viabilità con l'apertura di nuove strade. E' con questi intenti programmmatici che nel 1872 il Comune affidava l'incarico di redigere il nuovo piano regolatore e di ampliamento a Beruto, che lo consegnerà nel 1873, con presentazione di una relazione l'anno seguente. Realizzato in scala 1 : 1000, presenta in acquerello scuro gli immobili e l'assetto già esistenti, in rosso i nuovi quartieri delineati in previsione dello sviluppo e le cosiddette "costruzioni speciali", mentre in giallo sono indicate le demolizioni. Limiti e caratteristiche naturali della città, con la suddivisione tra Piano, Piazzo e Vernato, e programma preliminare già individuato dall'Amministrazione, sono gli elementi da cui parte Beruto per tracciare il suo progetto basato essenzialmente su un tentativo di regolarizzare e insieme potenziare il sistema viario e sull'attenta definizione di una serie di aree priviligiate, a destinazione pubblica. Si tratta soprattutto di tre zone di grande estensione: il Prato della Fiera, ai piedi del Piazzo, pensato dall'architetto come centro del mercato; il "largo sconfinato avanti la stazione" ferroviaria, ideato come vasto spazio verde su cui affacciano abitazioni signorili; l'area dei giardini collocata lungo la riva del Cervo, con poligono centrale posto "sulla punta del ciglione la più sporgente nella Valle". Quanto al problema viario, oltre alle nuove strade definite, Beruto auspicava una miglior fluidità di collegamentitra il Piazzo e il Piano, e nelle zone di Riva e Vernato così ch e fosse più agevole una sorta di circolazione periferica della città. Reso esecutivo nel 1877 (con un lasso di 25 anni per il completamento) il progetto di Cesare Beruto venne accolto in realtà solo in minima parte. Nel 1874, l'ingegnere comunale Alfonso Danese redigeva un "Piano dimostrativo" dei lavori approvati, che confermava le due strade maggiori (attuali via Pagina 4 di 6 Lamarmora-Bertodano e via Repubblica), le due nuove vie, ora Garibaldi e Losana, con una grande trasversale (ora via Gramsci-XX settembre) e a nord-ovest le attuali vie Amendola e Cavour. A parziale riscontro delle idee di Beruto nasceranno poi nel 1875, di fronte alla stazione, il giardino Zumaglini; nel 1886 il piazzale della Fiera e la funicolare per il Piazzo. Sulla carta resteranno invece il grande giardino "all'italiana" sul Cervo, l'ampia piazza pensata come sbocco a est della via del Vescovo (seppur approvata), e la sistemazione con portici, viale e zone verdi dell'attuale piazza Martiri a nord-ovest.