Inventario
Oggetto
Ambito lombardo-piemontese - Cardinale Pietro Francesco Ferrero
Data: 1600 ca. - 1650 ca.
analisi stilistica
Indicazioni sul soggetto
Il personaggio, con barba bruna e in abiti cardinalizi, è ritratto seduto su fondo scuro, rivolto di tre quarti verso sinistra. La sedia con braccioli ha le imbottiture tenute da grossi chiodi e ornate da frangia. In alto a destra l'iscrizione e lo stemma.
Pietro Francesco Ferrero (Vercelli 1510 - Roma 1566), figlio di Gioffredo, a sua volta fratello di Giovanni Stefano, fu nominato abate di S. Stefano della Cittadella di Vercelli nel 1527. Dal 1536 resse il vescovado di Vercelli, a cui rinunziò nel 1562 a favore del nipote Guido. Fu creato cardinale nel 1561, prima del titolo di S. Cesariano, poi di S. Agnese e quindi di S. Anastasia. Assieme agli altri due ritratti della stessa serie, il dipinto apparteneva alla collezione Lamarmora (Lettera di P. Torrione del 1970): è quindi quasi certa la sua provenienza dal Palazzo Lamarmora del Piazzo, da dove molti arredi furono dispersi fra gli anni '50 e '60 del nostro secolo. I tre quadri sembrano opera dello stesso ignoto pittore. L'impaginazione della serie di ritratti, con i personaggi in abiti cardinalizi ripresi a tre quarti di figura e seduti, ripropone una tipologia già messa in voga da Raffaello ma ancora in uso all'inizio del Seicento, anche a Roma. Il carattere pittorico dei dipinti, l'uso del chiaroscuro accentuato, la foggia della poltrona ornata da frange e grossi chiodi e la tipologia del pomello terminale concorrono a datarli nella prima metà del Seicento e a riferire la loro esecuzione a un pittore lombardo o a un pittore piemontese di ascendenza lombarda.