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Intervista a Giuseppe Mosca "Pierin"
Data: 23 febbraio 1981
Data topica Biella, fraz. Chiavazza
Intervista di carattere biografico a Giuseppe Mosca “Pierin” nato l’ 11 gennaio 1903 a Cossato, figlio di Mosca Giovanni e Cristianelli Aurelia, che inizia con il racconto del suo percorso lavorativo iniziato a 12 anni presso la fonderia della Maddalena poi dal Colongo a Cossato (1917-1918). L'intervista prosegue ripercorrendo essenzialmente la vita politica da dissidente e sorvegliato speciale di "Pierin" a partire dalla sua adesione al partito socialista all'arresto per attività politica, agli scontri con i fascisti, al suo trasferimento a Torino in cui si occupa di stampa e diffusione di materiale propagandistico per cui viene poi arrestato dal Tribunale Speciale, alla sua attività tipografica clandestina a Candelo sotto il falso nome di "Toni". L'intervista ripercorre poi in maniera molto dettagliata tutta la vita di Mosca in particolare in relazione alla sua attività politica all'interno del partito comunista: i contatti con gli altri compagni del partito, la decisione di espatriare in Francia con passaporto tedesco prima a Parigi poi a Lione dove sotto il falso nome di "Bianco" lavorerà in fonderia e intanto continuerà a distribuire materiale propagandistico clandestinamente, la decisione di arruolarsi volontariamente per la Guerra di Spagna, la successiva prigionia come detenuto politico in campi di concentramento in Francia (Saint Cyprien, Gurs, Verne o forse Le Vernet?) (descrive in maniera dettagliata terribili condizioni di vita da prigioniero e tentativi dei prigionieri per migliorarle), il ritorno in Italia nel 1941 come detenuto politico, il suo successivo confino a Ventotene nel 1942 (intensa attività politica con altri compagni biellesi) per finire poi con il ritorno a casa nel 1943 e la sua collaborazione con la Resistenza biellese in particolare per creazione Gap/Sap.
Durante il racconto Mosca cita: Zaninetti Giovanni di Crevacuore, Bussi, Comunardo, Caccia, Minella Leone, Cozza-Brizzolari “Spaccatutto”, Gatti, Cerutti, Motta Ferdinando, Secchia, Mosca Mario, Ciansolin, Viana, Zaninetti, Mairone, Fessia, Ravera, Fiorini, Spano “Mariani”, Giancarlo Pajetta, Gaeta, Dalmasso, Mandosino, commissario Ciminelli, Mandosino, Roberti, Mandelli Camillo e Giovanni, Buratti (sindaco Chiavazza) e Piana (vicesindaco), Fessia, Borgini, Bricarello, Finotto, Bisetta, Motta, Ezio, Cavalini, Bussi, Comunardo, Minero, Sola, Ferrero Ettore “Cesare”, Mario Coda, “Nino” (Milano), Novaretti Valentino, Alba Spina, “Sciarpa”, Motta Giuseppe, Motta Costantino (Cleto), Italo Bisetta, Noemi Crosa, Finotto, Alberganti (segretario Camera Lavoro Milano), Zanotto, Caligaris, Rossetti, Togliatti, Farina, Schiapparelli, Cresto Tommaso, Martin Martini, Poma; Bacca, “Vescovo” (fratello di Mosca), “Leone”, “Moia”.
Durante il racconto Mosca cita: Zaninetti Giovanni di Crevacuore, Bussi, Comunardo, Caccia, Minella Leone, Cozza-Brizzolari “Spaccatutto”, Gatti, Cerutti, Motta Ferdinando, Secchia, Mosca Mario, Ciansolin, Viana, Zaninetti, Mairone, Fessia, Ravera, Fiorini, Spano “Mariani”, Giancarlo Pajetta, Gaeta, Dalmasso, Mandosino, commissario Ciminelli, Mandosino, Roberti, Mandelli Camillo e Giovanni, Buratti (sindaco Chiavazza) e Piana (vicesindaco), Fessia, Borgini, Bricarello, Finotto, Bisetta, Motta, Ezio, Cavalini, Bussi, Comunardo, Minero, Sola, Ferrero Ettore “Cesare”, Mario Coda, “Nino” (Milano), Novaretti Valentino, Alba Spina, “Sciarpa”, Motta Giuseppe, Motta Costantino (Cleto), Italo Bisetta, Noemi Crosa, Finotto, Alberganti (segretario Camera Lavoro Milano), Zanotto, Caligaris, Rossetti, Togliatti, Farina, Schiapparelli, Cresto Tommaso, Martin Martini, Poma; Bacca, “Vescovo” (fratello di Mosca), “Leone”, “Moia”.