Inventario
Oggetto
Durante Nobili, Annunciazione (due tavole distinte, una con Angelo Annunciante e l'altra con la Vergine Annunciata)
Data: 1530
bibliografia
data attribuita
Indicazioni sul soggetto
L'angelo, recante un fiore di giglio, è raffigurato in atto di benedire e sollevato dal suolo, con le vesti vistosamente mosse. La figura è colpita controluce dal lume che penetra nella penombra della stanza da una porta a sinistra sul fondo.
Come attesta un'iscrizione sul retro di una delle due tavole, queste furono acquistate da Enrico Guagno ad Ancona. Il proprietario le riteneva opera di Lorenzo Lotto e come tali probabilmente le aveva acquistate. La fortuna di questa attribuzione non fu estemporanea e venne confermata anche a motivazione del vincolo emanato dalla sovrintendenza nel luglio del 1938, vincolo del quale non si è ritrovata attualmente conferma presso l'Ente ministeriale. Con tale attribuzione inoltre i dipinti sono sempre stati esposti in museo. Il riferimento a Lotto è stato per la prima volta messo in dubbio nel 1976 da Mauro Natale, che in una lettera al direttore del museo ritiene l'Annuciazione una copia forse ottocentesca, pur equivocando sull'identificazione dell'originale, riconosciuto nel polittico di San Vincenzo e Alessandro a Ponteranica. Anche Sciolla ritiene le due tavole derivazioni da Lotto e individua rispetto agli originali "un leggero appesantimento nelle trasparenze coloristiche" e "alcune varianti leggere nelle dimensioni. Così la parte inferiore dell'Angelo ora a Biella risulta un poco più estesa; e l'oculo superiore nella stanza della Vergine, che nell'originale è appena accennato" (1981, p. 9). In quello stesso anno per i due dipinti di Biella, così come per altre copie dell'Annuciazione di Jesi di Lotto presenti nella collezione Bosdari di Ancona e in una raccolta privata pesarese, si proponeva un'attribuzione a Durante Nobili da parte di R. Petrangolini Benedetti Panici e di I. Chiappini di Sorio (in Lorenzo Lotto, 1981, p. 364 e 308). Le due opere biellesi sono in effetti copia dai dipinti di Lotto oggi conservati nella Pinacoteca Civica di Jesi ed eseguiti intorno al 1525-27 per la chiesa di Minori di San Francesco al Monte di quella città, dove in origine componevano un trittico ai lati di una probabile raffigurazione di San Giovani Evangelista. Si tratta di copie di buona qualità, certamente antiche ed eseguite senza fraintendimenti da un artista vicino al maestro. L'ipotesi che si tratti di Durante Nobili, allievo di Lorenzo Lotto nelle Marche e suo costante punto di riferimento in quella regione, appare convincente, soprattutto se si confrontano le tavole biellesi con la Madonna in gloria e i Santi Cosma e Damiano di Caldarola, firmata da Durante nel 1535 ed eseguita sotto la diretta sorveglianza di Lotto (cfr. P. ZAMPETTI, in Lorenzo Lotto, 1981, pp. 332-334). Molto simile è infatti il modo disegnato, calcato e chiaroscurato di tradurre le invenzioni del maestro così come la convinta adesione alla poetica di Lorenzo Lotto, probabilmente vissuta in presa diretta.