Inventario
Oggetto
Valerio Castello, Madonna con bambino
Data: metà XVII sec.
bibliografia
data attribuita
Indicazioni sul soggetto
La Vergine è raffigurata leggermente spostata sulla parte sinistra della composizione con il Bambino in grembo, entrambi visti frontalmente. Le figure sono colpite dalla luce, lo sfondo resta in penombra.
Il dipinto era considerato opera di Valerio Castello già nella collezione di Enrico Guagno, che, come attestano le iscrizioni, lo teneva in particolare considerazione, lo paragonava alla Madonna del Velo conservata nella Galleria di Palazzo Bianco a Genova e lo aveva appeso nella camera da letto del palazzo sito al Piazzo di Biella (cfr: ISR). Con tale attribuzione l'opera è giunta ed è stata conservata al museo, dove tuttavia non ha goduto di una particolare fortuna, soprattutto bibliografica. In effetti il dipinto rivela caratteri evidentemente affini a quelli del citato pittore genovese, caratterizzato da un modellato vibrante, da contorni sfumati e da chiaroscuri accentuati. La pittura di Valerio Castello (cfr. C. Manzitti, 1972) è tuttavia basata su una pennellata fluida, quasi acquosa, che non si nota nel dipinto biellese, ove invece la materia pittorica tende ad aggrumarsi in strati consistenti. Inusuale nella produzione di Castello, le cui composizioni sono generalmente impostate su profonde diagonali e complesse profondità, è anche la presentazione semplice e frontale delle figure del nostro dipinto. L'apparente ricercato disordine delle lumeggiature che animano ad esempio la veste della Vergine non è sufficiente ad avvalorare sospetti sull'autenticità dell'opera, che per i motivi sopra ricordati sarà preferibile considerare opera di un allievo di Valerio Castello. Fra i nomi a disposizione il più suggestivo appare quello di Giovanni Battista Merano (Genova 1632-1698), autore tra l'altro della Strage degli innocenti per la chiesa del Gesù a Genova, compiuto subito dopo la morte del maestro, entro il 1661. L'attenzione va rivolta soprattutto alla materia grumosa e vibrante e alla composizione attenta alla definizione del disegno del bozzetto di collezione privata genovese per il sopracitato dipinto del Gesù (cfr. C. Manzitti, 1972, fig. 189 a p. 300; M. Newcome, 1982, fig. 11), che rivela non indifferenti punti di contatto con il dipinto del museo.