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Adriano Massazza Gal, storia di vita | Audiovideo
Audiovideo
Adriano Massazza Gal, storia di vita
Data: 28 ottobre 1996 - 3 aprile 1997
data di creazione
Data topica Locato Superiore
Note alla data topica
intervistato nella sua abitazione di Locato superiore
Nella sua lunghissima testimonianza, molto circostanziata a ricca di particolari, Adriano Massazza parla dell'infanzia a Locato e del lavoro di cappellaio alla ditta Grosso e Valtz, stessa azienda dove lavorava il padre come cappellaio in nero; si sofferma nel dettaglio sulla sua partecipazione alla Resistenza, citando diversi personaggi (Luigi Moranino, Mario Cantone, Carlo Cantone, "Picchiato", "Picchiatello", "Lum", "Gianni", "Talpa" e altri) ed episodi svoltisi soprattutto in Valle Cervo, ma anche nella zona della Serra e del Canavese e in Valle Strona e Valsessera; ricorda alcuni fatti legati alla prigione a Villa Billia ad Andorno (attuale Domus Laetitiae, ndr), l'avvicinamento agli ideali comunisti durante la Resistenza, i contatti con gli alleati, la fine della guerra, il CLN, le staffette.
Successivamente la narrazione è dedicata prima al suo lavoro come funzionario della Federazione biellese del Partito comunista italiano e poi alla segreteria della Camera del Lavoro di Biella, della quale è stato Segretario generale dal 1961 al 1981. Ne emergono: una lettura della storia del Biellese nei primi anni del dopo guerra, le correnti e i dissapori all'interno del partito, la sua particolare posizione per via della parentela con Moranino (suo cognato), i ruoli di Anello Poma e Francesco Moranino nella politiuca locale e nel quadro del partito, i dirigenti del partito, il periodo della condanna e della clandestinità, per poi concentrarsi in maniera molto articolata e approfondita sulle vicende delle lotte nelle fabbriche tessili biellesi.
Successivamente la narrazione è dedicata prima al suo lavoro come funzionario della Federazione biellese del Partito comunista italiano e poi alla segreteria della Camera del Lavoro di Biella, della quale è stato Segretario generale dal 1961 al 1981. Ne emergono: una lettura della storia del Biellese nei primi anni del dopo guerra, le correnti e i dissapori all'interno del partito, la sua particolare posizione per via della parentela con Moranino (suo cognato), i ruoli di Anello Poma e Francesco Moranino nella politiuca locale e nel quadro del partito, i dirigenti del partito, il periodo della condanna e della clandestinità, per poi concentrarsi in maniera molto articolata e approfondita sulle vicende delle lotte nelle fabbriche tessili biellesi.