Istituzione della Fondazione Lamarmora

Fascicolo riguardante l'erezione della Fondazione La Marmora e contenente una lettera di Quintino Sella che comunica l'offerta di rendita pari a 10.000 lire da parte del generale Alfonso La Marmora per opere edilizie e di sussidio a operai vittime del lavoro. In particolare Alfonso La Marmora richiede che con la rendita la Città provveda a: sistemare la facciata della chiesa di San Sebastiano "in guisa che sia resa conforme allo stile interno" con un progetto che venga approvato dall'ing. Carlo Maggia; concorrere alla costruzione di un mercato al Piazzo e migliorare la condotta d'acqua potabile del Piazzo; costruire una strada che colleghi la stazione con i ponti sul Cervo da un lato e il Vernato dall'altro; sostenere gli operai vittime del lavoro e le loro famiglie. A quest'ultimo scopo devono essere annesse le 2.000 lire depositate presso la Congregazione di Carità. Seguono verbali della città di Biella di accettazione della donazione, di elaborazione e approvazione dello statuto della Fondazione. Contiene due lettere di Tommaso La Marmora circa la donazione effettuata dallo zio Alfonso alla Congregazione di Carità in seguito alla morte della moglie avvenuta nel 1876