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Documento
Corrispondenza indirizzata a Luigi Borello
Data: 1932-1944
La corrispondenza è principalmente indirizzata al direttore Luigi Borello negli anni dal 1932 al 1942. Contiene una lettera del 1928 e due del 1875. Riguarda richieste bibliografiche, gestione della biblioteca e del suo personale, acquisti e donazioni di libri, abbonamenti a riviste, scambi con altri istituti culturali, iscrizioni al prestito. Si segnalano: due manifesti caricaturali a colori del Gruppo di Azione Giovanile di Torino intitolati rispettivamente "Lavora, maschione" in esortazione alla ricostruzione raffigura un alpino che porge una pala a un cittadino e "Gioventù d'Italia, se ci sei batti un colpo!", che raffigura un soldato russo, uno inglese e uno americano seduti a un tavolo a spartirsi l'Europa; una lettera della Sottoprefettura (30 aprile 1942) che vieta l'accesso alle biblioteche degli enti ausiliari alle persone di razza ebraica le quali sono escluse dalla sala lettura, dal prestito, dal catalogo e dalle informazioni bibliografiche; una lettera di Silvia Croce, figlia di Benedetto, circa un prestito; lettere a proposito del legato Cridis; la pubblicazione di annunci per la ricerca di giornali locali; le richieste di acquisto dell'opera Blasonario biellese; il prestito dell'incisione di Le Bas da un disegno dei Galliari in occasione della mostra sul barocco piemontese curata di Vittorio Viale; l'acquisto di una lettera autografa di Quintino Sella datata 1879; la comunicazione del divieto di acquisto di volumi stranieri; la lettera del podestà Serralunga che comunica la deliberazione di acquistare i due volumi del Theatrum Sabaudiae in seguito ad accordi con il libraio Mario Guabello (si tratta dell'anno di acquisizione dell'opera); la proposta indirizzata a Quintino Sella di esser rinominato nel consiglio dell'Accademia delle Scienze da parte del ministro dell'Istruzione Enrico Betti; una lettera indirizzata a Q. Sella sull'invio del giornale "La République Française"; circolare della Questura che richiede l'esclusione dalla lettura e dalla circolazione di tutti i volumi di autori ebrei e l'invio dell'elenco dettagliato in triplice copia a cui si aggiunge il divieto sui libri pubblicati in paesi nemici; a questa Borello risponde che la biblioteca ha messo al sicuro da danni bellici il proprio patrimonio e pertanto è impossibile fornire elenco