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Sentenza del Tribunale di Biella relativa alla nomina a liquidatore in capo a Giovanni Cantono Ceva
Data: 12 agosto 1941
Sentenza (copia) del Tribunale di Biella relativa alla nomina a liquidatore della S. A. Banca di Biella in capo a Giovanni Cantono Ceva (12 agosto 1941) con riferimenti alla "cessata Banca Credito Biellese", ossia al Credito Biellese, istituto di credito cattolico nato nel 1919 e fallito nel 1927. La liquidazione della banca del marchese Cantono Ceva avveniva a seguito dell'omologazione del verbale dell'Assemblea Generale del 26 giugno 1941 da parte del Tribunale di Biella in data 7 luglio 1941. Con successiva designazione da parte del consiglio di amministrazione della Banca di Biella dello stesso Giovanni Cantono Ceva a liquidatore della banca in data 22 luglio 1941.
Nello stesso atto sono elencati i membri del consiglio di amministrazione della Banca di Biella: Giovanni Battista Tamagno, il marchese, il ragionier Carlo Pallottino, dottor Vittorio Simoncelli Scialoja e Giulia Simoncelli Scialoja.
Per quanto riguarda i rapporti della Banca di Biella e il Credito Biellese, pare che Giovanni Cantono Ceva, con la sua banca, fosse intervenuto per salvare il "capitale azionario" del fallito istituto creditizio cattolico diocesano, con la costituzione della Banca Unione Biellese nel 1929, poi diventata Banca di Biella.
Nello stesso atto sono elencati i membri del consiglio di amministrazione della Banca di Biella: Giovanni Battista Tamagno, il marchese, il ragionier Carlo Pallottino, dottor Vittorio Simoncelli Scialoja e Giulia Simoncelli Scialoja.
Per quanto riguarda i rapporti della Banca di Biella e il Credito Biellese, pare che Giovanni Cantono Ceva, con la sua banca, fosse intervenuto per salvare il "capitale azionario" del fallito istituto creditizio cattolico diocesano, con la costituzione della Banca Unione Biellese nel 1929, poi diventata Banca di Biella.