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Lettere di Stanislao "Lao" Cantono Ceva al fratello (alcune sue risposte)
Data: 1940-1953
La corrispondenza riguardava tematiche differenti.
Recupero dei danni di guerra in relazione alla Texitalia. Si trattava, tra le altre cose, di un carico di stoffe sparite con il furto di un autocarro requisito dai partigiani (senza data).
Regalo all'ing. Mario Basile di un taglio di stoffa covercoat con indicazione sul fatto che sarebbe stato maggiormente apprezzato se fosse stato prodotto dal Lanificio Ermenegildo Zegna (1951).
Rapporti con l'Istituto Bancario di San Paolo di Torino (riferimenti al dottor Anton Dante Coda Cap) in relazione all'accensione di un mutuo fondiario (ipoteca) sulla proprietà di Ronco Biellese (1952). In una lettera di questo specifico carteggio si legge che la suddetta proprietà fu acquistata dai fratelli Cantono Ceva dall'avv. Pietro Allemandi nel 1938. I due fratelli trattano anche della gestione della proprietà di Ronco Biellese (1940-1953), anche in riferimento a una cappellania di antica istituzione (1640), ma sempre in relazione all'ipoteca in via di definizione.
Stanislao Cantono Ceva scriveva da Roma e da Liegi (dove ricopriva la carica di console italiano).
Recupero dei danni di guerra in relazione alla Texitalia. Si trattava, tra le altre cose, di un carico di stoffe sparite con il furto di un autocarro requisito dai partigiani (senza data).
Regalo all'ing. Mario Basile di un taglio di stoffa covercoat con indicazione sul fatto che sarebbe stato maggiormente apprezzato se fosse stato prodotto dal Lanificio Ermenegildo Zegna (1951).
Rapporti con l'Istituto Bancario di San Paolo di Torino (riferimenti al dottor Anton Dante Coda Cap) in relazione all'accensione di un mutuo fondiario (ipoteca) sulla proprietà di Ronco Biellese (1952). In una lettera di questo specifico carteggio si legge che la suddetta proprietà fu acquistata dai fratelli Cantono Ceva dall'avv. Pietro Allemandi nel 1938. I due fratelli trattano anche della gestione della proprietà di Ronco Biellese (1940-1953), anche in riferimento a una cappellania di antica istituzione (1640), ma sempre in relazione all'ipoteca in via di definizione.
Stanislao Cantono Ceva scriveva da Roma e da Liegi (dove ricopriva la carica di console italiano).