Inventario
Documento
Stati delle abitazioni della Città di Biella
Data: 1793
Si tratta di una unione di più fascicoli: lo "Stato delle case, che formano la presente Città di Biella colo cognome, nome, nome del padre, dessignazione del corpo ecclesiastico, opera pia, o semplice ecclesiastico, proprietari d'esse, con distinzione se sono al puro uso, o affittaabili, in questo caso, qual sia l'annual prodotto, che ne ricavano, le annuali ripparazioni fatto un calcolo d'anni dieci, e se siano sottoposte a qualche carico di livello, pensioni, od altri pagamenti annuali, coll'espressione delle somme"; lo "Stato delle case, che formano il distretto della presente Città di Biella, ricavato dalle consegne de proprietari d'esse, in inscritti presentate [sic] al Segretario di detta Città, in esecuzione del manifesto de 29 Marzo 1793 dell'Uffizio di questa Regia Intendenza signato Rubatti, e manualmente sottoscritto Vineis segretario sostituto" (il citato manifesto è allegato in copia) con l'elenco delle "Case non consegnate in parallelo delle descritte in catasto, eppero da verificarle potendo esser state consegnate dalli aquisitori sotto altro nome" (datato 11 aprile 1793, firmato Masserio segretario); il "Brogliazzo per la cottisazione delle case di questa Città di Biella a termini della lettera dell'Ill.mo Signor Intendente di questa Città, e Provincia dell 5 corrente mese di Maggio rellativa all'Editto 4 Marzo 1793 formante di capitale annuale lire 3879". Per quanto riguarda il primo documento, si tratta di una doppia tabella che descrive 562 case di abitazione (più o meno affittate) divise rispetto al Piazzo (146), Vernato (69) e Piano (347). L'elenco è sottoscritto dal segretario comunale Giovanni Battista Masserio il 23 marzo 1793. Di ciascuna abitazione è indicato (se c'è) l'affittuario e quanto paga di affitto, e la cifra del ricavo in caso si affittasse la casa o la parte di casa non ancora affittata (rendita reale e rendita presunta). Sulla base di questa "consegna" (corretta al rialzo ove ritenuto giusto) si "cotizzavano" anche le case per una situazione di emergenza militare (guerra al confine con la Francia rivoluzionaria) ben spiegata dall'intendente Rubatti nel suo manifesto del 29 marzo 1793. Rispetto al numero indicato dal Masserio, le case effettivamente tassate (ovvero accolonnate per la contribuzione) sono quasi cento di meno (462 o 474). Vedi n° 7241.