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Audiovideo
Intervista a Elvo Tempia Valenta
Data: 8 ottobre 1998 - 3 novembre 2000
Data topica Biella
Tollegno
Tollegno
La narrazione di Tempia inizia con l'ingresso in fabbrica da bambino, l'avvicinamento alla politica nell'ambiente del paese di Mezzana Mortigliengo grazie al Circolo Libertà e progresso, l'iscrizione al Partito Comunista, per poi concentrarsi diffusamente su episodi della Resistenza e della guerra partigiana: l'eccidio di Salusola del 9 marzo 1945 nel quale fu ucciso tra gli altri suo cugino Edo Tempia Valenta, l'eccidio di Santhià del 29 aprile 1945.
Tratta il tema delle staffette e dei rapporti tra donne e uomini all'interno delle brigate e successivamente sull'atteggiamento del Partito Comunista nei confronti delle donne. Racconta la sua esperienza all'interno del Partito e i suoi incarichi dal CLN alle istituzioni (Cassa di Risparmio, ANPI, il giornale Baita, che diresse a lungo, il Parlamento); descrive l'attività culturale promossa dal partito e le iniziative culturali organizzate dal giornale con la collaborazione di Luigi Pralavorio. Racconta l'episodio di allontamento delle donne dal partito, in seguito a prese di posizione contrarie al segretario. Si sofferma sull'avvicedamento alla segreteria della Camera del Lavoro nel periodo in cui era segretario della Federazione del PCI, da Anello Poma a Adriano Massazza Gal e le conseguenti reazioni nel sindacato e nel partito e l'atteggiamento critico di Poma stesso dal PCI. Ripercorre la fase della sua elezione in parlamento (1963-72), la sensibilità per il rapporto tra comunisti e cattolici, la promozione della legge tessile, le trasformazioni del Biellese in quegli anni, dei rapporti che teneva con il suo territorio di provenienza, della successiva elezione nell'amministrazione provinciale di Vercelli (1975-1985), dell'elzione a presidenmte dell'Istituto per la Resistenza (1981) e la nascita del Fondo Edo Tempia sempre nel 1981 dopo la morte del figlio Edoardo. Al Fondo è dedicata un'intera audio cassetta.
Curioso è il passaggio in cui racconta il progetto di film su un'operaia tessile e degli incontri propedeutici con il regista Carlo Lizzani e l'attrice Gina Lollobrigida; l'episodio della presenza a Biella di Valerio Borghese per raccogliere fondi per il colpo di stato, che gli erano stati rifiutati dagli industriali locali.
Accenna alla posizione del Partito Comunista nei confronti di Rinaldo Rigola, all'attentato a Togliatti, l'amnistia Togliatti.
Esprime diffuse considerazioni sul processo a Franco Moranino, delle ripercussioni del caso sulla Resistenza biellese per lungo tempo e dell'atteggiamento del PCI nei suoi confronti.
Nel racconto cita molti protagonisti della Resistenza e della vita politica: Ermanno Angiono, Anello Poma, Mastrilli, Sola, Santus, Santhià, Moranino, l'industriale Trabaldo, Giuseppe Boggiani, don Ferraris, Luigi Pralavorio, Carmen Fabbris, Vittoria Borgis, Schiapparelli, Coda Spirito
Tratta il tema delle staffette e dei rapporti tra donne e uomini all'interno delle brigate e successivamente sull'atteggiamento del Partito Comunista nei confronti delle donne. Racconta la sua esperienza all'interno del Partito e i suoi incarichi dal CLN alle istituzioni (Cassa di Risparmio, ANPI, il giornale Baita, che diresse a lungo, il Parlamento); descrive l'attività culturale promossa dal partito e le iniziative culturali organizzate dal giornale con la collaborazione di Luigi Pralavorio. Racconta l'episodio di allontamento delle donne dal partito, in seguito a prese di posizione contrarie al segretario. Si sofferma sull'avvicedamento alla segreteria della Camera del Lavoro nel periodo in cui era segretario della Federazione del PCI, da Anello Poma a Adriano Massazza Gal e le conseguenti reazioni nel sindacato e nel partito e l'atteggiamento critico di Poma stesso dal PCI. Ripercorre la fase della sua elezione in parlamento (1963-72), la sensibilità per il rapporto tra comunisti e cattolici, la promozione della legge tessile, le trasformazioni del Biellese in quegli anni, dei rapporti che teneva con il suo territorio di provenienza, della successiva elezione nell'amministrazione provinciale di Vercelli (1975-1985), dell'elzione a presidenmte dell'Istituto per la Resistenza (1981) e la nascita del Fondo Edo Tempia sempre nel 1981 dopo la morte del figlio Edoardo. Al Fondo è dedicata un'intera audio cassetta.
Curioso è il passaggio in cui racconta il progetto di film su un'operaia tessile e degli incontri propedeutici con il regista Carlo Lizzani e l'attrice Gina Lollobrigida; l'episodio della presenza a Biella di Valerio Borghese per raccogliere fondi per il colpo di stato, che gli erano stati rifiutati dagli industriali locali.
Accenna alla posizione del Partito Comunista nei confronti di Rinaldo Rigola, all'attentato a Togliatti, l'amnistia Togliatti.
Esprime diffuse considerazioni sul processo a Franco Moranino, delle ripercussioni del caso sulla Resistenza biellese per lungo tempo e dell'atteggiamento del PCI nei suoi confronti.
Nel racconto cita molti protagonisti della Resistenza e della vita politica: Ermanno Angiono, Anello Poma, Mastrilli, Sola, Santus, Santhià, Moranino, l'industriale Trabaldo, Giuseppe Boggiani, don Ferraris, Luigi Pralavorio, Carmen Fabbris, Vittoria Borgis, Schiapparelli, Coda Spirito