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Nive Moranino, storia di vita
Data: 16 dicembre 1992
26 gennaio 1993
26 gennaio 1993
Prima parte dell'intervista
Seconda parte dell'intervista
Seconda parte dell'intervista
data di creazione
data di creazione
data di creazione
Data topica Locato Superiore
Note alla data topica
Intervistata nella sua abitazione di Locato Superiore
La narrazione di Nive Moranino prende le mosse dall'infanzia e dalla giovinezza, vissute a Tollegno con la famiglia: i genitori, entrambi operai della Filatura di Tollegno con esperienze di emigrazione (il padre, ateo, socialista poi comunista dall ’21, a diciotto anni era andato in Argentina a imparare il mestiere di saldatore) e il fratello Franco, che diventerà uno dei capi della Resistenza biellese e deputato al Parlamento. Cresciuta in un ambiente antifascista e comunista, che descrive con ricchezza di particolari e di aneddoti, a quattordici anni, nel 1940, inizia a lavorare alla Filatura e tessitura di Tollegno, dove si fermerà per tren'anni. Il racconto si sofferma sul periodo bellico, sulla penuria alimentare, sulla rete clandestina antifascista del paese, sulla sua scelta di aderire al movimento della Resistenza come staffetta partigiana, insieme alle amiche e compaesane Neva Bracco e Nella; quindi, nel dopoguerra, sulla sua attività di attivista sindacale, piuttosto isolata, nella fabbrica di Tollegno, dove, unica donna, è per alcuni anni membro di Commissione interna. Dal 1970 alla pensione lavora alla Sassone di Biella poi. Nel 1949, dopo quattro anni di fidanzamento, sposa Adriano Massazza Gal, funzionario del Pci biellese, poi segretario generale della Camera del lavoro di Biella 1961 al 1981.